Il 7° Congresso Nazionale del Sinfub tenutosi a Reggio Emilia il 27-30 novembre 1991 vede il nostro sindacato sempre più attivo nel raccogliere le nuove sfide e nell’elaborare strategie per una sempre più concreta partecipazione del sindacato e della categoria, alle evoluzioni del sistema bancario e finanziario. Il Congresso ribadisce l’obiettivo della sfida “autonoma” del Sinfub.
Nel quinquennio 1991-1996, il Sinfub vede rafforzarsi la propria presenza e, sia pur con gradualità, si estende nel settore Acri (Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane): prima nell’Ipacri, poi nella Cariplo attraverso l’incorporazione dell’Ibi-Istituto Bancario Italiano e, successivamente, nella Sicilcassa. I processi di concentrazione fra le banche (con contratto Assicredito) e le casse di risparmio (con contratto Acri) agevolano l’estensione di tale presenza. Basti citare per tutti il processo di concentrazione che porterà alla nascita della nuova Banca di Roma e che vede coinvolti la Cassa di Risparmio di Roma, il Banco di Santo Spirito e il Banco di Roma.
La legge cd. Amato del 1991 che prevede la trasformazione delle banche già istituti di diritto pubblico, da ente pubblico economico in società per azioni, e il nuovo testo unico bancario, vedono il Sinfub protagonista in questa prima fase di trasformazione che avrebbe coinvolto negli anni seguenti l’intero mondo del credito.
Il 73° Consiglio Nazionale del 6-7 dicembre 1995 delibera di aderire al Comitato Unitario dei Quadri-CUQ che poi si trasformerà in Confederazione nel corso del 1996. A questa associazione aderiscono le principali organizzazioni dei quadri operanti in Italia. La Confederazione Unitaria dei Quadri-Confederquadri è da tempo interlocutrice del Governo nelle politiche concertative delineate dal Protocollo del luglio 1993.
L’accelerazione dello scenario rappresentativo del personale, in generale, e dell’area della dirigenza intermedia, in particolare, spinse il Sinfub verso la formulazione di assetti contrattuali più avanzati e verso formule aggreganti tese alla creazione del polo autonomo. L’8° Congresso Nazionale (Salsomaggiore Terme, 21-24 maggio 1996) sancisce l’obiettivo del perseguimento di un CCNL per la area direttiva formata da dirigenti, funzionari e quadri, in modo da trascinare via i quadri dal CCNL per le restanti aree professionali, sì da concretizzare per i quadri stessi le previsioni di cui alla legge n. 190 del 1985, istitutiva di tale categoria. Viene ribadito l’obiettivo del polo fra tutti i sindacati autonomi, da realizzarsi, in primis, con Fabi e Falcri.
Il quadriennio 1996-2000 è risultato essere denso di avvenimenti a livello non solo di vita associativa, ma anche di assetti contrattuali. Nel 1997 viene indetto a Fiuggi Terme il 9° Congresso Nazionale Straordinario con all’ordine del giorno la fusione con il Silcea, nell’ambito del progetto del cd. polo sindacale autonomo. Ma siffatta operazione non andò a compimento per improvvise difficoltà sorte all’interno di questa organizzazione, all’indomani delle previe formali delibere congressuali. Fu comunque deliberato il patto federativo con la Falcri, finalizzato alla successiva creazione di una vera e propria federazione fra Falcri e Sinfub.
Il 4 giugno 1997 il Sinfub - insieme a Fabi, Fd, Falcri, Fiba, Fisac e Uilca (già Uib) - sottoscrive il Protocollo per la ristrutturazione del settore bancario. Nell’agosto dello stesso anno l’Abi-Associazione Bancaria Italiana (che aveva nel frattempo assorbito Assicredito) unilateralmente recedeva, con effetto immediato, dal CCNL per il personale direttivo da noi stipulato nel 1995 e scadente al 31 dicembre 1999. Seguiva tempestiva impugnativa giudiziaria dinanzi al Tribunale Civile di Roma, al fine di ottenere la declaratoria di nullità del recesso unilaterale, con congrue richieste risarcitorie.
Pur tuttavia, il Sinfub continuava a partecipare al tavolo negoziale con l’Abi, insieme a tutte le altre organizzazioni. Il 28 febbraio 1998 si perveniva – con il dissenso della sola Fd che interrompeva la propria partecipazione al negoziato – alla stipula dell’accordo quadro per la ristrutturazione del settore del credito e alla contemporanea stipula dell’accordo per la costituzione del fondo di solidarietà per il sostegno del reddito e dell’occupazione, per la formazione e la riconversione professionale.
Alla vivace dialettica verificatasi nell’ambito del vertice della nostra organizzazione, circa la ratifica o meno degli accordi raggiunti, faceva seguito la consultazione referendaria fra tutti gli iscritti al Sinfub chiamati a pronunciarsi per l’approvazione o la reiezione degli stessi. E il successivo Consiglio Nazionale (Milano, 26 giugno 1998) deliberava, poi, di stipulare formalmente le intese del 28 febbraio 1998 e, quindi, la continuazione delle trattative con l’Abi, unitariamente alle altre OO.SS.
In data 11 luglio 1999 veniva da noi sottoscritto, unitamente a Fabi, Falcri, Fiba, Fisac, Uilca e Fd, il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per i quadri direttivi e le aree professionali, separato da quello per i dirigenti stipulato in data 1° dicembre 2000. Veniva così sacralizzato formalmente l’assetto contrattuale delineato nell’accordo quadro del 28 febbraio 1998. Va ricordato che Fd si era aggregata successivamente, in coda al negoziato contrattuale, ed era stata riammessa al tavolo a seguito di reiterate esplicite richieste.