4. Nascita e fallimento del polo autonomo (2000- 2005) - SINFUB - Federazione Nazionale Sindacati Autonomi Personale di credito, finanza e assicurazioni

4. Nascita e fallimento del polo autonomo (2000- 2005)

Il 10° Congresso Nazionale (Fiuggi Terme, 30 maggio–2 giugno 2000) sottolineava ancora la necessità di perseguire l’obiettivo strategico di realizzare il polo sindacale autonomo del credito, delineato dai precedenti due congressi (Salsomaggiore T., 1996 e Fiuggi T., 1997), e, a tal fine, deliberava all’unanimità di “costituire, insieme alla Falcri, un nuovo soggetto confederale, quale organismo unitario aperto ai Sindacati autonomi che operano nel mondo del credito, ..., con l’obiettivo ... di delineare in via unitaria la politica contrattuale, gli indirizzi e le iniziative di carattere sindacale, organizzativo ed economico-sociale, atte a potenziare e valorizzare il ruolo delle organizzazioni aderenti”. 

Nel 2001 la Falcri non ritiene più percorribile la strada della creazione del nuovo soggetto confederale autonomo.
Gli anni successivi sono caratterizzati da alcuni eventi che vedono la rottura del tavolo unitario fra le sopra indicate sette organizzazioni e la parziale ricomposizione dello stesso. Il 26 marzo 2003 Fabi e Fd annunciano ufficialmente di aver costituito un’alleanza strategica tesa a creare sinergie nell’ambito di una convergente politica sindacale ed organizzativa. Tale alleanza – primo potenziale embrione del polo sindacale autonomo – viene da noi accolta con favore, ma è fermamente respinta da tutte le restanti organizzazioni (Falcri, Fiba, Fisac e Uilca).
L’invito a sciogliere questa alleanza viene respinto da Fabi e Fd, con la conseguente rottura del primo tavolo negoziale che si consuma il 16 maggio 2003. Il Sinfub – invitato da Fabi e Fd a partecipare a questa alleanza – non esita a mettersi al fianco di queste organizzazioni, in quanto vede nella stessa la nascita del polo sindacale autonomo. La partecipazione a siffatta alleanza era un atto dovuto, stante i precedenti deliberati congressuali del 1987, 1991, 1996, 1997 e 2000 che impegnavano la Segreteria Nazionale ad effettuare ogni sforzo possibile in tal senso. Vengono elaborate, quindi, nel corso del 2003 due distinte piattaforme per il rinnovo del CCNL: una presentata da Falcri, Fiba, Fisac e Uilca, l’altra da Fabi, Fd e Sinfub. Ma il 29 luglio 2004 Fd formalizza il distacco da Fabi e Sinfub e il passaggio all’altro tavolo negoziale.
Le trattative per il rinnovo del CCNL proseguono quindi su due distinti tavoli: il 12 febbraio 2005 si perviene alla stipula del relativo accordo per i quadri direttivi e le aree professionali e il successivo 19 aprile 2005 alla stipula di quello relativo ai dirigenti.
Nel corso dell’intero 2005 inizia una profonda rivisitazione della politica e della strategia del Sinfub, alla luce degli obiettivi congressuali precedentemente delineati e della concreta possibilità di realizzarli, vista la continuazione della diaspora dei vari sindacati cosiddetti autonomi, frammentati e disuniti, quasi come in un riflesso speculare, ma antitetico, del coagulo e della unitarietà politico-sindacale che si voleva costruire con il polo autonomo. La diaspora dei sindacati autonomi si è di fatto riproposta in tutta la sua primigenia articolazione, ancorché con diversi posizionamenti di tavolo: Falcri e Fd siedono al primo tavolo con i confederali, Fabi e Sinfub ad un altro tavolo negoziale, e il Silcea, unitamente ad Ugl credito, al terzo.
Il 95° Consiglio Nazionale tenutosi il 4 novembre 2005 – dopo aver preso atto del fallimento del progetto autonomo, della concreta imperseguibilità di tale obiettivo e della centralità negoziale assunta dal mondo confederale a livello sia nazionale che settoriale – effettua una profonda rimeditazione della strategia e della politica delle alleanze, dando mandato alla Segreteria Nazionale di operare una esplorazione a tutto campo con le altre organizzazioni del settore per una politica di intese strategiche, in un rapporto di pari dignità e nel rispetto della identità e dell’autonomia del sindacato.
In tale quadro, la Segreteria Nazionale avviava “un costruttivo confronto, a tutto campo, con le altre OO.SS. del settore per una politica di intese strategiche, allo scopo di riconquistare spazi di maggiore agibilità negoziale, in un rapporto di pari dignità, proteggendo l’identità e l’autonomia del sindacato. Confronto finalizzato alla massimizzazione dei risultati negoziali relativi alle conquiste normative e retributive delle categorie rappresentate”.
Oltre all’avvio di contatti informali, la Segreteria Nazionale inviava il 30 novembre 2005 una lettera alle OO.SS. del primo tavolo, all’attenzione dei rispettivi Segretari Generali, con cui veniva “richiesto un incontro per verificare l’esistenza di auspicabili convergenze strategiche …”. L’unica organizzazione che non si è sottratta alla richiesta di incontro formale e che ha risposto in maniera concretamente positiva, è stata la Fiba/Cisl e, suo tramite, la confederazione Cisl.
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